My Beautiful Stalker

hina`6918

Posted on 30/7/2011, 23:21

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Allora, comincio col dire che questa fan fiction è a tema yaoi, si può capire chiaramente anche solo dall'inizio, ma è sconsigliata a chiunque non piacciano questi contenuti e che apprezzino poco le cose esplicite. per il momento lo è poco, ma con l'avanzare dei capitoli peggiorerà (anche se lentamente credo XD).
Cooomunque, questa l'ho cominciata a scrivere nel lontano maggio 2010 e, a parte qualche modifica, non l'ho quasi toccata. Per cui, il modo di scrivere è abbastanza orribile, soprattutto nel primo capitolo, ma proprio non avevo voglia di riscriverlo >_>
Detto questo, godetevi questa schifezza!!

CAPITOLO 1

Slacciava la mia camicia, lentamente, mentre con le labbra mi baciava il collo, lasciando ogni tanto qualche morsetto. Poi scese più in basso, all’altezza del petto.
E mentre la sua lingua disegnava cerchi intorno ai miei capezzoli, la sua mano si tendeva verso il resto del mio corpo, lasciandomi ogni tanto qualche carezza sul viso.
Avrei voluto fermarlo, intimargli di smetterla, ma mi era impossibile. Quel ragazzo, di cui non sapevo niente, mi aveva praticamente rapito e legato mani e piedi. Mi aveva poi tappato anche la bocca, in modo che non mi mettessi ad urlare.
“Hikaru-Kun”
Pronunciò il mio nome in modo così chiaro che mi lasciò perplesso.
Come diavolo poteva conoscere il mio nome?!?
Continuò a leccare ogni centimetro del mio corpo, mentre con le mani affusolate mi teneva i fianchi.
La sua bocca scese, senza fretta, bagnando con la sua saliva il petto, l’addome, sempre più giù, fino ad arrivare all’altezza della cintura, che slaccio con pochi preamboli.
Mi sfilò, così, anche i pantaloni e i boxer, con mio grande terrore.
E, come temevo, con la mano cominciò a toccare il mio sesso. Le sue dita scivolavano sopra di me, su e giù, sempre più velocemente, finché non decise di fermarle. Ovviamente non aveva finito e sostituì in fretta le mani con la lingua e poi la bocca.
Ripeté gli stessi movimenti, sempre più forte. Arrivati a quel punto ansimai poco prima di venirgli in bocca.
Lui alzò il viso, un viso veramente splendido sotto ogni punto di vista. Sicuramente era un ragazzo molto popolare fra le ragazze. Ma intuii che l’interesse non era reciproco.
Mi sorrise e, bisbigliando un “Mi dispiace”, mi slegò. Appena fui libero, lo spintonai via da me, mi rivestii in fretta e fuggii.
Ma che diavolo aveva quello là??
E come faceva a conoscere il mio nome?
Corsi direttamente a casa, e preferii non parlare a nessuno di ciò che avevo subito da parte di quel ragazzo.

La mattina dopo, non avevo alcuna voglia di andare a scuola, fui però costretto ad andarci.
“Hikaru!!!”
Jun mi chiamò a gran voce appena varcai il cancello.
“Ciao, Jun. Che succede? Mi sembri abbastanza esaltato”
“Ho appena sentito che è appena arrivato un nuovo studente nella nostra classe. Nessuno sa né come si chiama, né se è maschio o femmina! Quanto vorrei una bellezza esotica, alla Cameron Diaz”
Mi rispose con la bava alla bocca.
“Jun! Non farti false speranze!!!”
Tutti hanno un amico d’infanzia, beh, Jun era il mio. Ci conoscevamo delle elementari e da allora eravamo migliori amici. Anche ora alle superiori. Caratterialmente eravamo praticamente l’opposto, ma forse era proprio per questo che andavamo così d’accordo.
Entrammo in classe in attesa della new-entry. Ovviamente tutti i ragazzi speravano in una bellissima ragazza, viceversa le ragazze in un ragazzo.
A me non interessava minimamente, ero ancora troppo scosso da quello che era successo il giorno prima.
Il professore entrò in aula.
“Ragazzi, questo è Miyagi Misaki”
Disse Toshizaki-Sensei svogliatamente, facendo cenno al ragazzo di entrare.
Non riuscii a credere ai miei occhi.
I capelli neri, gli occhi azzurri, il viso splendido. Era sicuramente il pervertito che mi aveva rapito il giorno prima. Trattenni a stento un urlo e pregai perché non lo mettesse di fianco - o comunque vicino – a me.
Il pervertito si presentò brevemente, ma ero troppo spaventato e impegnato nelle mie preghiere per ascoltare una sola delle sue parole.
Le mie preghiere furono ascoltate in parte. Era due banchi davanti a me. Non era nelle immediate vicinanze, ma per i miei gusti non era abbastanza lontano. Purtroppo mi dovetti accontentare.
Si voltò verso di me e, sorridendo, agitò la mano per salutarmi.
Rimasi scioccato dalla totale noncuranza di ciò che faceva! Si aspettava che ricambiassi il saluto?
Per tutto il resto della giornata scolastica, rimasi all’erta, in caso volesse fare il bis. Fortunatamente, non mi si avvicinò.
Alla fine delle ore scolastiche, mi tranquillizzai.
“Tutto ok, Hikaru?”
Mi chiese Jun, chiaramente insospettito.
“Tutto ok, tutto ok”
Risposi frettolosamente
Chiaramente non se la bevve, ma fece finta di niente.
“Tu lo conosci, Miyagi-San?”
“Uh?”
“Ho visto che ti salutava”
“Assolutamente no. Si sarà confuso”
Mi guardò sospettoso.
“Vabbè, ci vediamo domani! Ciao!”
Lo salutai e mi recai nell’aula del club di fotografia.
Poco prima di entrare, mi scontrai contro qualcuno. Io caddi in terra ed insieme a me, vari fogli che appartenevano a quest’ultimo.
“Ah! Mi scusi!!”
Dissi, cominciando a raccogliere i fogli a terra.
“Non preoccuparti”
Rispose tendendomi la mano.
La presi ed alzai la testa per guardare il mio interlocutore in faccia.
Il massimo dei cliché. O forse della sfortuna.
“Ahhhhhhh!!!!! Teeeee!!!!!!!!!!”
Urlai, fregandomene del contegno che avevo tenuto fino a quel momento.
“Hikaru-Kun... Non sembri felice di rivedermi...”
Disse leggermente dispiaciuto.
“E.. E come potrei esserlo???”
Lui si corrucciò, la sua espressione sembrava veramente dispiaciuta.
“Come diavolo fai a sapere il mio nome??”
Chiesi disperato.
Sorrise – un sorriso veramente abbagliante.
“Semplice: ho fatto delle ricerche!”
Che cavolo intendeva?
“Sono passati molti anni, mi sembra normale che non ricordi di avermi già incontrato. Comunque quando andavamo alle medie, in due scuole diverse, facemmo una gita ad Osaka, entrambe le classi nello stesso periodo”
Ricordai la gita in questione, ma proprio non ricordavo lui.
“È stato amore a prima vista!! Così mi informai riguardo a te, la tua famiglia, le tue relazioni e tutto ciò che potevo sapere.”
Ricordò con tono nostalgico.
“Neanche un anno dopo, però, fui costretto a trasferirmi in Hokkaido, quindi avevo ormai perso ogni speranza per il mio grande amore. Sono tornato qui, a Tokyo, solo ieri, ma subito ti ho rivisto. Ti ho riconosciuto immediatamente e ho pensato che fosse il destino! Non lo pensi anche tu?”
Feci un respiro profondo.
“Quindi.. tu non sei un pervertito stupratore, ma un idiota, pervertito, stupratore e pure stalker??”
“No! Sono solo un ragazzo innamorato!” Aveva il classico sguardo coi cuoricini.
Lo fissai malissimo.
Di risposta, lui mi sorrise.
“Come fai a dire di amarmi, se neanche ci conosciamo? Non ricordo di averti mai parlato prima di ora”
“È vero, non ci siamo mai parlati, ma non puoi dire che non ti conosco! So tutto di te, Kimura Hikaru. So che il tuo cibo preferito è il ramen, il colore che preferisci è il rosso, mentre detesti il verde e il rosa, non c’è un fiore che ami particolarmente, anzi, non ti interessa proprio l’argomento, ed infine la tua passione è la fotografia. La pratichi da quando andavi alle elementari e ora avresti il club, ma preferisci stare qui a parlare di me”
“Oh cavolo!! Il club!!!”
Corsi via.
E mentre fuggivo, lui mi salutò.