La ragazza Verdeacqua intrisa nel rossosangue

Splatter/scolastico :Q__

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  1. (Giù;BAKA!
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    Un pezzo "corto" rispetto al solito per darvi un po' di tregua
    Mi riaccompagnò su di una macchina diversa dalla precedente ma altrettanto bella fino a casa.
    «Mi raccomando fai attenzione » disse sorridendo prima di rialzare il finestrino e sfrecciare via scomparendo dietro l’angolo.
    Respiravo affannosamente salendo le scale che mi avrebbero portato a casa.
    Strascicavo la mano lungo la parete mentre con l’altra mi stringevo il petto: perché il cuore batteva così veloce?
    Un sospiro di sollievo si levò quando finalmente entrai nell’appartamento chiudendo accuratamente il portone.
    «Sono a casa! » dissi, parlando fra me e me.
    Guardai la foto sulla credenza dove io non ero altro che un poppante in braccio ai miei genitori.
    Sentivo nella mia mente “Ben tornato!” proprio come se loro fossero lì.
    In realtà non me l’ero immaginato, lo sentii proprio.
    «Ben tornato! »
    Mizuko mi sorrise incrociando le gambe.
    Lei era lì, lì seduta sopra il mio tavolo nella mia cucina dentro il mio appartamento.
    Crollai a terra indietreggiando. Il mio petto stava scoppiando.
    Avrei potuto morire d‘infarto tanto ero terrorizzato.
    Si alzò, si chinò vicino a me e mi sussurrò «Ora hai capito? Giochiamo. »
    In quell’istante morii. Nah, scherzavo.
    «Uffa! Dove sei stato tutto il giorno! Ero così triste e sola. »
    «Come sei entrata qui? » riuscii a rispondere io.
    «Hehe! Hai una vicina davvero stupenda! Mi è bastato semplicemente dire che ero la tua ragazza e mi ha fatto entrare! »
    «Dio santo.. » mi misi il palmo in fronte «Dimenticavo quella volpe aveva le chiavi. E poi dopo come le spiego la storia della ragazza! »
    «Basterà dire che è vero. » sorrise lei.
    Mizuko avvicinò il viso e mi diede un fugace bacio a stampo. Più che bacio preferirei dire che le nostre labbra si scontrarono guidati da stupide emozioni come curiosità e rendere quel gioco più interessante.
    «Ecco visto. » disse «Ora non potrai negare nulla. »

    Scusa Mizuko. Mi dispiace molto ma se non l’avessi fatto in quel momento non mi sarei sentito uomo.
    Mi sentivo troppo sfigato ad essere monopolizzato da quella donna così decisi di prendere in mano la situazione. Le presi le spalle e la spinsi leggermente verso il pavimento. Ora lei era sotto di me, con quegli occhi innocenti e le ciocche di capelli distesi sulle fredde piastrelle.
    Le accarezzai le labbra con le dita e iniziai a parlare con un tono alquanto fastidio e arrogante.
    «Ehi Ehi, donna. Credi sia veramente così facile condurre il tuo prezioso “gioco” senza che io ci metti il mio zampino? Speri forse che io rimanga a guardare? »
    Pareva così indifesa, non avrei avuto un’ altra occasione migliore.
    «No. Non mi fregherai così facilmente. Te l’ho promesso, condividerò con tue tutte le tue sofferenze ma tu … Sarai pronta a soddisfare anche le mie di richieste? »
    Fosse per il mio istinto animale avrei potuto anche violentarla prendendomi tutto ciò che aveva, ma non ero di certo come lei. Avevo dei limiti umani.
    Mi alzai facendo finta di niente sistemandomi la giacca e riponendo sul tavolo la matita che nel frattempo era scivolata e senza guardarla in volto le dissi «E’ tardi. Vai a casa. »
    Senza pensarci due volta la ragazza uscì sbattendo la porta con forza.
    L’avevo completamente traumatizzata. Risi. Stavo forse diventando come lei?
    Diedi un calcio alla gamba del tavolo e andai a dormire.
     
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52 replies since 16/7/2011, 18:45   515 views
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